giovedì 26 marzo 2009

Resta senza lavoro: si dà fuoco in Campidoglio

Resta senza lavoro: si dà fuoco in Campidoglio

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Una casa popolare, di quelle che cadono a pezzi e si allagano in continuazione. Un passato remoto di piccole rapine e un presente da lavoratore onesto, che non ha i soldi per crescere suo figlio. Vincenzo Cesaretti, 39 anni, era stato licenziato sei mesi fa da un panificio e martedì aveva scoperto che non avrebbe avuto diritto al sussidio di disoccupazione, perché il datore di lavoro non gli aveva versato i contributi. Ieri voleva dimenticare tutto, ma far parlare di sé. Così poco dopo le 9 si è trasformato in una torcia umana, davanti a piazza del Campidoglio. Ma il tentativo di suicidio è fallito grazie a un agente, che è intervenuto prima che il fuoco lo consumasse.
Un’ora prima, uscendo dalla sua abitazione a Ponte di Nona, aveva incontrato un amico. «Gli ho chiesto dove andava - racconta l’uomo -. Non mi ha risposto e ha tirato dritto».
Vincenzo è giunto in Campidoglio, tra il colonnato e l’entrata Sisto IV, quella usata dai dipendenti comunali per accedere al palazzo. Poi si è cosparso di liquido infiammabile e si è dato fuoco. A soccorrerlo è stato un poliziotto, in servizio per la visita dei Reali di Svezia.
L’agente si è tolto il giubbotto e lo ha gettato sull’uomo per spegnere le fiamme, aiutato da alcuni dipendenti del Comune. «Sono disperato», ha confessato con un filo di voce ai soccorritori. «Sono un disoccupato, il mio è stato un gesto dimostrativo», ha confermato più tardi ai medici del Sant’Eugenio, dove è stato ricoverato per ustioni di secondo e terzo grado sul 20 per cento del corpo.
«S’è messo a piangere - ha raccontato la sua compagna Paola -. Mi ha detto che aveva dovuto farlo, perché nessuno lo stava ad ascoltare e gli dava risposte alla sua richiesta di disoccupazione. Aveva lavorato tre anni in una cooperativa. A ottobre era stato licenziato e da metà gennaio non si sa quante volte è andato all’Inps, per chiedere notizie per la disoccupazione. Continuavano a ripetergli di non sapere niente, di farsi vedere più in là». «Due giorni fa - conclude la donna - il direttore dell’Inps lo ha ricevuto e gli ha spiegato che la cooperativa aveva versato solo i contributi pensionistici, ma non quelli per il sussidio».
«Ciò che è accaduto non ci lascia indifferenti - dichiara l’assessore provinciale al Lavoro Massimiliano Smeriglio -. Verificheremo con rigore i comportanti dell’ex datore di lavoro e saremo al fianco di Vincenzo e della sua famiglia, per individuare possibili soluzioni che possano dar loro speranze per il futuro».
Ieri pomeriggio una decina di aderenti al Coordinamento cittadino di lotta per la casa ha manifestato davanti al Campidoglio, per esprimere solidarietà a Cesaretti esponendo un cartello: «Vincè: Roma sta con te. Casa, reddito, dignità». «Stiamo parlando di una persona che si svegliava tutte le notti alle 3 per andare a consegnare il pane - racconta Danilo, un suo amico -. Quando, per problemi di salute, ha chiesto di essere spostato dal turno notturno a un qualsiasi altro servizio, è stato licenziato in tronco. Non è giusto. È un gran lavoratore, una persona dedita alla famiglia, un bravo uomo».



Ma non sono loro gli unici... 
I lavoratori autonomi... se non c'è il "mercato" non guadagnano un euro, mentre devono comunque pagare tasse, Inps, diritti a Consob, Camera di Commercio, ecc. ecc..
Chi pensa a loro? (noi?)

mercoledì 4 marzo 2009

INDICI DI BORSA AI RAGGI X


Aggiungo l'ennesima notiziaccia sulle Borse mondiali.
Continuo ad insistere -ed a buona ragion veduta-che investire in azioni, in obbligazioni, in derivati (pura follia!) è "scommettere" su aria fritta!
Ho fatto 20 anni di gavetta in banca e 5 da promotore finanziario e alla fine ho capito che è tutto una "SCOMMESSA".
Se i titoli OBBLIGAZIONARI, considerati "sicuri" e "Non Rischiosi" offrono un tasso leggermente allineato al tasso d'inflazione, state pur certi che nascondono qualcosa. O lo stato o la Azienda emittente non hanno liquidità sufficiente /credibilità, oppure il titolo è in qualche modo legato ad un RISCHIO DI CAMBIO o RISCHIO PAESE.
Ricordate i tanto acclamati dalle banche Bond Argentina, ? Ricordate le cedole al 21% delle obbligazioni "Città di Praga"? Ma sicuramente ci sono operatori più esperti di me che potranno elencarne a bizzeffe di fregature. 
Il problema è, e rimane, nella stortura degli strumenti finanziari inventati ed esportati senza nessun antidoto nel nostro sistema finanziario come i "DERIVATI". Sono questi, assieme alla massiccia campagna di BANCHE E GOVERNI d'INDEBITARE la popolazione, a far si che crolli il "sistema". Bilanci gonfiati, tasse onerose, investimenti delle grandi aziende fatti con i soldi virtuali delle banche, massiccio indebitamento della popolazione attraverso crediti personali, mutui (subprime) e carte di debito "Revolving" hanno poi completato le "scommesse" fatte su tutto.

Cosa fare?
Intanto vi "giro" pedissequamente le analisi fatte da Websim per farvi penetrare oltre la vostra epidermide che "investire i vostri soldi in Borsa è = a perderli prima o poi"!.
Oggi il mattone sta pur esso subendo una forte crisi dovuto alla massiccia emissione di mutui per acquistare case che hanno negli ultimi 8 anni fatto decollare i prezzi e gonfiarli a dismisura. Ma questo non succede in economie che hanno avuto l'accortezza di non erogare credito e che si sono basate soprattutto su valori reali. Il Messico è tra queste. Il Brasile ha una stima di incremento ancor maggiore, così come è previsto un forte incremento del costruito in Asia ed in Africa! ma badate bene... più è alto il ricavo.. più è alto anche il RISCHIO!
Quindi, SI ad INVESTIRE nel MATTONE, MA IN PAESI A BASSO RISCHIO.

picalu@live.it

Giornata traumatica per i mercati finanziari, con le Borse europee che cedono più di 3 punti percentuali. Facciamo il punto sul quadro dei principali indici: 

1) Borse Europa. Stamattina Francoforte, Parigi e Madrid hanno fatto segnare nuovi minimi del 2009. Gli indici sono tornati sui livelli del 2003/2004. Situazione analoga per Londra che si muove a 1 punto dai minimi dell’ottobre 2008.

2) Borsa Milano. Piazza Affari è messa molto peggio delle altre Borse europee, anche per la massiccia presenza nei suoi indici dei titoli finanziari (banche e assicurazioni), peggior comparto da inizio anno. Con il -4% di stamattina il Mibtel è tornato sui livelli del maggio 1997. Di seguito il grafico dell'EuroStoxx 50 (prime 50 blue chip europee):


1_2.jpg

3) Borse Est Europa. Gran parte degli indici (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca) è tornata sui livelli del 2003/2004, mentre la Russia ha guadagnato il 33% dai minimi dell’ottobre 2008. Il problema su questi mercati è soprattutto un altro: la valuta locale. Tutte le valute locali si sono schiantate in scia alla crisi finanziaria. Si va dal -23% contro euro della corona ceca, al -50% dello Szloty polacco, al -55% del rublo. Se quindi aggiungiamo l’effetto cambio, la perdita di valore delle Borse è molto più pesante.

4) Borsa Usa. Dow Jones e S&P500 hanno toccato venerdì i nuovi minimi dal 1997 e fanno buona compagnia alla Borsa di Milano, solo il Nasdaq si muove ancora poco sopra i minimi del 2008, uno dei motivi sta probabilmente nella scarsa presenza dei titoli finanziari. Di seguito l'S&P500:


2_2.jpg

5) Borse Asia. Lo scenario generale è per ora migliore che in Europa e Usa. Se escludiamo Tokio, tutti gli indici sono abbondantemente sopra i minimi del 2008. Spicca il caso della Borsa cinese che dai minimi dell’ottobre 2008 ha recuperato il 36% e dal primo gennaio 2009 guadagna il 20%. A Tokio il Nikkei resta aggrappato per una manciata di punti (4 per l’esattezza) ai supporti di metà ottobre. Il problema è che il loro cedimento riporterebbe la Borsa nipponica sui livelli dei primi anni ’80. Di seguito la Borsa cinese:

3_1.jpg

6) Borse Sudamerica. La parte del leone la sta facendo il Brasile, circa 30 punti percentuali sopra i minimi del 2008. Qui addirittura la valuta locale, il real, gioca a nostro favore nel senso che si è rivalutata di circa 8 punti nei confronti dell’euro da inizio anno e pertanto contribuisce ad ampliare la performance positiva da inizio anno. Il grafico sottostante è relativo al Bovespa in Brasile:

4_1.jpg

In sintesi, se vogliamo tracciare un bilancio, possiamo dire che la bufera degli ultimi mesi sta colpendo in modo particolare i listini di Europa e Stati Uniti e ciò trova fondamento nella spaventosa crisi dei big del credito. All’estremo opposto troviamo le Borse di Cina e Brasile dove sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) che un minimo di ottimismo dopo lo tsunami generato dal crack di Lehman Brothers stia lentamente tornando.

www.websim.it

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