lunedì 12 gennaio 2009

Se mi guardi TI SENTO...sordità, frustazioni, emozioni, speranze


Se mi guardi TI SENTO

di Loris Facchinetti

Nel rispetto della risoluzione dell‘Unione Europea, i Francesi stanno già inserendo la Lingua dei segni nei programmi delle elementari. Ma solo se la scuola si aprirà totalmente, il bambino non udente potrà essere messo in condizione di comunicare con il mondo in maniera completa. E, in questo, l’Italia può essere un Paese d’avanguardia. È il sogno di Ida Collu, presidente dell’Ente Nazionale dei Sordomuti.

 Ida Collu, presidente
dell'Ente Nazionale Sordomuti

È un continente inesplorato, separato, diverso, un arcipelago indefinito e rarefatto dove gli abitanti comunicano in lingue sconosciute fatte di segni, di espressioni, di gesti, di simboli. È un pianeta dove vivono uomini, donne e bambini che sorridono, piangono, soffrono, gioiscono come tutti e come tutti amano e sognano, ma diversamente da tutti noi, non possono sentire. Sono i “non udenti”. Nessun rumore. Non un suono, un fruscìo, un sussurro. Non un brusìo, un mormorìo sommesso, un canto lontano, un’allegra risata, un frinire di cicala. Niente ticchettìo di pioggia o frangersi di risacca o rombo di tuono. Mai parole dolci d’amore, vagiti di bimbi, gemiti di dolore. Non uno stormire di foglie, un sibilo del vento, un grido, una melodia, una musica.

Nessuna voce per bisbigliare, per urlare, per invocare, per pregare. Mai una voce per chiamare, per cercare, per parlare. Mai il suono del “tuo” nome. Mai la magia del “suo” nome. Mai. Silenzio: più che nelle inaccessibili altitudini di un monastero tibetano, più che tra le mistiche ombre di un’antica clausura, più ancora che nel deserto tra le pietre consumate di un nascosto eremo o nella solitudine sconfinata dell’oceano. Nessun rumore, nessun’ eco. Il silenzio.

È la patria della comunità dei sordi. Pensieri, immagini, paure e sentimenti cercano sentieri impossibili per tramutarsi in parole e suoni. Slanci, sogni e desideri si spengono prima di bussare al cuore e alla mente degli “altri”, trattenuti sulla soglia della società della parola, esitanti sul confine invisibile che separa il silenzio dal suono.

Ma è anche un mondo dove ogni vibrazione, ogni palpito, ogni piccola sfumatura, ogni leggero fremito dell’anima diventano un linguaggio pieno ed intenso, vasto e profondo, unico ed essenziale come linfa che alimenta e nutre la vita. Comunicare. Comunicare con gli “udenti”, padroni della parola, dominatori dei suoni, costruttori della società del rumore, indifferenti protagonisti di una civiltà che produce esclusioni e crea emarginazione, è il dramma ed il desiderio millenario della “comunità silenziosa”.......

Un'altra dimensione che spesso non comprendiamo. Mi pregio presentarvi questo splendido articolo che descrive il mondo dei non udenti. Per leggere l'articolo completo, cliccare sul link del titolo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con questo.
E 'importante da dire e per informare i cittadini circa il rischio di sordità.

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